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Coro – Repertorio

IL REPERTORIO SPAZIA DAGLI IMMANCABILI CANTI ALPINI NELLA “GRANDE GUERRA”:

Monte Canino – di origine popolare

Monte Canin in provincia di Udine teatro durante la prima guerra mondiale di aspri combattimenti tra l’esercito italiano e quello austriaco.

Monte Pasubio – testo di C.Geminiani musica di Bepi de Marzi

Sebbene il canto parla solo di Alpini,non bisogna dimenticare che non furono i soli a combattere: ci furono anche Fanti, Genieri e Kaiserjager.

Il capitan della compagnia – di origine popolare armonizzazione di L.Pigarelli

La più famosa della canzone degli Alpini è una rielaborazione del testo di un’antica ballata anonima di Saluzzo, databile anno 1528, fatta dagli Alpini nei campi e nelle trincee dall’Adamello al Monte Nevoso.

Ta-pum – di origine popolare

Nata nelle trincee italiane, Il ritornello è ispirato al rumore degli spari della fucileria austro-ungarica.

Era una notte che pioveva – di origine popolare

Questo brano ci riporta all’atmosfera triste e sofferta che regnava nelle lunghe ore notturne trascorse in trincea sulle nostre montagne.

DA NON CONFONDERE COI CANTI DELLA “SECONDA GUERRA MONDIALE”:

Sul ponte di Perati – di origine popolare

Dolentissimo canto degli Alpini della divisione “Julia”, mandati al macello nei Balcani (“Perati” è il villaggio di Perat, in Albania ).

Il Golico – musica di Bepi de Marzi

Il Golico è un monte nei pressi del fiume Voiussa in Albania, dove la brigata alpina Julia sostenne sanguinosi combattimenti. Questa è la straziante preghiera degli alpini per le loro madri.

Joska la rossa – testo di C.Geminianimusica di Bepi de Marzi

La vera protagonista del canto è questa donna compassionevole verso i poveri soldati, spersi nella steppa russa, a cui cerca di dare il conforto di mamma, sorella, “morosa” e moglie.

L’ultima notte degli alpini – testo di C.Geminiani musica di Bepi de Marzi

L’ultima battaglia della ritirata di Russia, la battaglia nella disperazione e per la salvezza tesa a sfondare lo sbarramento sovietico.

VUOLE FAR RISCOPRIRE I CANTI DI MONTAGNA E POPOLARI:

Chiesetta alpina – testo di Arrigo musica di R. de Martino

L’Alpino parte per il servizio militare, Rosellina lo aspetta, e poi giunge il lieto fine: il ritorno del bruno Alpino e il matrimonio dei due giovani.

Montagne addio – testo e musica di G. Bregani

L’autore lombardo di origine ma bellunese di adozione, tempo fa, aveva messo in musica un suo testo che è diventato famoso come messaggio d’amore verso le sue montagne.

Sul rifugio – armonizzazione di B. Cocco

Una stella, che fiorisce su una capanna innevata, armonizza mirabilmente con gli irreali silenzi dell’alpe trentina.

Laila oh – testo e musica di B. de Marzi

Le Dolomiti, con il loro maestoso scenario naturale, sono da sempre immagine e ricordo delle nostre terre. Tra queste colorate valli si erge impetuoso e compatto il monte Pelmo, che con i suoi 3.168 metri, domina la val Zoldana e quella Ampezzana. A questa imponente figura si è ispirato il poeta e compositore regalandoci una delle sue più belle creazioni.

Signore delle cime – musica di Bepi de Marzi

Le montagne costituiscono da sempre un forte richiamo per l’uomo che con esse è spesso arditamente portato a misurare le proprie forze e capacità. Quasi sempre è l’uomo a vincere la sfida ma, se non è così, allora noi piangiamo un amico vittima della sua passione.

Dove te vett o Mariettina – armonizzazione di A. Pedrotti

Canto popolare lombardo che con la semplicitá del suo dialogo e la vivacitá della musica ci fa capire che nemmeno il lavoro dei campi é duro e faticoso se lo si affronta con lo spirito giusto.

Entorno al foch – testo e musica di M. Pedrotti

In dialetto trentino il canto vuole rappresentare dei momenti di tranquillità e di serenità all’interno di una famiglia, in un periodo a cavallo fra ‘800 e ‘900.

Io vorrei – armonizzazione di A. Benedetti Michelangeli

La Lombardia ci tramanda questo canto popolare, dove il protagonista vorrebbe utilizzare i mezzi di trasporto della sua epoca per inoltrarsi in viaggi fantastici: sulla luna con il treno a vapore, all’inferno con la diligenza e in Paradiso con il “biroccino”.

Ea mussa de Bessega – di origine popolare

Tributo all’animale un tempo compagno di fatiche di ogni contadino, in particolare dei vivaisti di questo paesino del trevigiano, famoso per la sua fiera.

ALCUNI BRANI DEI “BELUMAT” AUTORI E CANTORI IN DIALETTO BELLUNESE:

L’orc – testo e musica G. Secco e G. Fornasier

Testo ecologista a difesa della nostra “terra madre”.

I gatt – testo e musica G. Secco e G. Fornasier

Sfogo semiserio di uno sfortunato aspirante “moroso”.

Anyway – testo e musica G. Secco e G. Fornasier

Malinconica ballata dedicata ai tanti bellunesi emigranti.

RICORDANDO I MITICI ANNI DELLA CANZONE ITALIANA:

Ma l’amore no – musica e testo di G. Danzi e Galdieri

Fu forse la canzone italiana di maggior successo e più trasmessa dall’EIAR nella primavera – estate del 1943, accompagnò per radio lo sbarco degli alleati e la caduta del fascismo.

Ma le gambe – testo di A. Bracchi musica di G. Danzi

Canzone trasgressiva, sbarazzina e impertinente, per la prima volta forse in Italia si inneggia alla Donna e alla sua Fisicità.

Un bacio a mezzanotte – testo di Garinei e Giovannini musica di G. Kramer

Il brano divenne famoso per l’esecuzione del quartetto Cetra, che Virgilio Savona definì come un numero di “quattro spazzacamini che vagano sui tetti, mentre la luna scende dal cielo”.

Vecchio scarpone – Testo di A. Valente musica di Carlo Donida-Labati

Dal nazional-popolare festival di Sanremo il giusto riconoscimento del mezzo piu’ usato in montagna.

E LE TRADIZIONALI CANZONI DI NATALE:

Questa notte e’ nato il redentore – di origine popolare

Nanita nana – canto popolare spagnolo

Buon Natale all’italiana – testo di Garinei e Giovannini musica di G. Kramer

Dormite pur felice – di origine popolare

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