
BIVACCO GRANZOTTO-Spalti di Toro
ACCESSO STRADALE
Da Camposampiero raggiungeremo il casello di Martellago e poi direzione casello Longarone dove usciremo. Pausa caffè a
Longarone dopo di chè ci dirigiamo verso la Diga del Vajont proseguendo verso Cimolais. Da Cimolais si percorre tutta la Val
Cimoliana (km 14) fino a Pian Meluzzo (parcheggi). La strada è a tratti non asfaltata e supera 2 guadi che in caso di forti
piogge possono essere molto dissestati. Da metà aprile a metà ottobre transito a pagamento nei giorni festivi costo 6€ circa.
DESCRIZIONE ITINERARIO
Bella escursione all’interno del Parco Naturale Regionale delle Dolomiti Friulane, tra la Val Monfalconi di Cimoliana e la Val
Monfalconi di Forni, immersi in una natura incontaminata e selvaggia, dove il silenzio viene interrotto solo dal rumore dei nostri
passi e da quello delle numerose sorgenti d’acqua. La fatica spesa per superare la Forcella del Leone verrà completamente
dimenticata quando, di fronte a noi, si aprirà un panorama stupendo, con pareti rocciose svettanti, campanili e pinacoli che
contornano il catino glaciale su cui sorge il bivacco.
Si parcheggerà l’auto al Pian Meluzzo (m 1163), nei parcheggi alla base del rifugio Pordenone (m 1249) da cui inizia il sentiero
349 che, in direzione nord-est, prima con percorso a mezza costa attraverso un bosco di faggi, poi dopo una piccola sorgente,
in salita risale lungo la Val Monfalconi di Cimoliana proseguendo lungo lo sfasciume di rocce fino ad arrivare a un pendio
erboso. Al bivio per Forcella Cimoliana e il Campanile di Val Montanaia (quota circa m 1850, sent. 360) si prosegue lungo il
sent. 349, che ci condurrà ai piedi della Forcella del Leone. Il passaggio della Forcella (m 2290) è un po’ impegnativo e pure la
discesa non è facile, da affrontare con molta attenzione (alcuni tratti con ghiaie un po’ instabili, ma senza tratti esposti).
Superati i tratti più impegnativi è impossibile non fermarsi un momento ad ammirare il panorama che ci circonda, e vedere più
sotto il bivacco Marchi-Granzotto (m 2152), che verrà raggiunto attraversando il dorso erboso.
Giunti finalmente al bivacco, ci fermeremo per la sosta pranzo al sacco e per riposarsi ed ammirare con molto più calma e
tranquillità lo splendido panorama.
Si riprende il cammino scendendo lungo il sentiero 359. La discesa della Val Monfalconi di Forni inizia quasi pianeggiante, poi
si fa più ripida, passando tra prati e mughi, alcuni passaggi su roccette, e ancora in discesa tra il bosco, fino all’incrocio di
sentieri nei pressi dei resti della Caseruta dei Pecoli (m 1363).
A queto punto si prede la direzione sud-ovest, il sentiero 361 che scende abbastanza dolcemente la Val Meluzzo, lungo il letto
di un torrente in secca, anche se in alcuni punti saremo accompagnati dallo scorrere dell’acqua. Poco dopo il percorso diventa
una stradina, proseguendo si incontra il bivio con la stradina segnavia 362 (m 1195) che scende dalla Val Postegae.
Si prosegue sempre sul sent 361, passando vicino alla Casera Meluzzo (m 1169), ed in breve si raggiunge il parcheggio presso
Pian Meluzzo.
Bivacco Marchi-Granzotto (CAI – sezione di Pordenone)
Il bivacco fisso Marchi-Granzotto è situato a 2.170 metri di quota, nel catino superiore della incantevole Val Monfalcon di Forni
(Gruppo Spalti di Toro e Monfalconi), ai piedi della Cresta del Leone, del Monfalcon di Cimoliana, del Monfalcon di Forni, del
Torrione e di Cima Barbe, dove s’incrociano i sentieri CAI 342, 349 e 359 che salgono dai fondovalle. È stato costruito nel 1963
dalla nostra Sezione, in collaborazione con il Rotary Club di Pordenone, sotto gli auspici della Fondazione “Antonio Berti” a cui
è affiliato. Porta il nome degli alpinisti pordenonesi Renzo Granzotto ed Antonio Marchi, ufficiali degli alpini, entrambi morti
eroicamente l’8 marzo 1941 sul Monte Golico (Grecia), durante il secondo conflitto mondiale; i due valorosi furono decorati, alla
memoria, con la medaglia d’argento al valor militare. Nell’inverno 1987-88, la costruzione originale fu travolta e distrutta da una
grande valanga; la Sezione operò prontamente per la sua ricostruzione e nell’autunno del 1989 un nuovo manufatto venne
collocato in un luogo più alto e sicuro, poco distante da quello precedente.
Attualmente il bivacco, di forma a semi-botte, modello Barcellan, tipico della “Fondazione Berti”, può ospitare fino a 12 persone
con brandine, materassi e coperte. Nel 2011 è stato completamente riverniciato di un rosso fiammante dai nostri soci Ruggero
ed Ivan Petris che lo curano in maniera amorevole.
Nel 2015 il gruppo sentieristi del CAI di Pordenone ha provveduto ad aggiornare tutta la segnaletica orizzontale e nel 2016 i
ragazzi dell’Alpinismo Giovanile sempre del CAI di Pordenone hanno completamente ridipinto il bivacco.
- Difficoltà: EE = Escursionisti Esperti
- Dislivello: 1150 mt
- Tempi di percorrenza: 8 ore
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Cartografia:
Tabacco 021
- Pranzo - Cena: Pranzo al sacco
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Trasporto:
Mezzi propri
- Abbigliamento: Da Media Montagna/Adeguato alla stagione
- Atrezzatura: 1 Cambio, Anti pioggia/vento o kway, Scarpe da Trekking, Scarponi
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Note::
NO SCARPE DA GINNASTICA
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Iscrizioni:
Entro il mercoledì precedente in sede Cai