
FORRA DEL LUPO-Folgaria
Accesso Stradale
Da Camposampiero ci dirigiamo verso Folgaria e poi alla frazione Cogola ( Serrada) dove lasceremo le auto in un comodo parcheggio per iniziare la nostra escursione.
Descrizione itinerario
Forra del lupo
Wolfsschlucht» la chiamavano gli austriaci, la «gola del lupo», la «forra del lupo».
Una trincea di prima linea che correva e corre ancor oggi tra alte pareti di roccia sul bordo dell’alto versante che strapiomba nella valle di Terragnolo, in faccia alla «montagna sacra» del Trentino, il Pasubio.
La lunga trincea è stata riscoperta quasi casualmente nel 2014 dopo decenni di oblio.
Il percorso, lungo circa 5 km, parte dalla località Cogola (Serrada) e lungo
tutto l’itinerario, oltre alla segnaletica, sono presenti dei pannelli che presentano foto storiche che permettono di confrontare il paesaggio attuale con quello di cent’anni fa.
Dopo un primo tratto nel quale il sentiero sale in un bel bosco di faggi, si giunge all’inizio della Forra del Lupo. Il percorso è scavato tra alte pareti di roccia e permette di percorrere lunghi tratti di trincea ed osservare feritoie ed osservatori posti a strapiombo sulla valle del Terragnolo. La vista spazia dal passo della Borcola al massiccio del Pasubio e alla valle di Terragnolo.
Al termine della forra si raggiunge la località Caserme, dove sorgevano gli edifici che ospitavano la guarnigione del forte; il sentiero prosegue nella prima parte all’interno di una trincea e prosegue poi nei prati, cavalca l’erboso dosso dello Smelzar e arriva alla fortezza Dosso delle Sommo (1670 m, in tedesco Werk Serrada) percorrendo un breve tratto in galleria.
Il forte, di cui restano imponenti ruderi, venne costruito tra il 1910 e il 1915 con il compito di controllare la sottostante valle di Terragnolo fino al passo della Borcola e impedire tentativi di avanzata italiana verso Rovereto. Era la fortezza più grande e moderna degli Altipiani di Folgaria e Lavarone. Come testimoniano i numerosi crateri tuttora visibili nei pressi del forte, durante la guerra fu bombardato dalle artiglierie italiane, ma le macerie che vediamo oggi sono dovute soprattutto alle demolizioni effettuate nel 1936 per
recuperare l’acciaio contenuto nella copertura. Per rendersi conto delle dimensioni e dell’organizzazione del forte è consigliabile girarvi intorno.
Dalla sommità del Dosso delle Somme lo sguardo spazia dal Pasubio ai
ghiacciai dell’Adamello e della Presanella, dal monte Stivo, che sporge verso
il lago di Garda, alle Dolomiti di Brenta.
Per il rientro si segue il segnavia 136 che porta al rifugio Baita Tonda e che poi conduce a valle, al parcheggio dove abbiamo lasciato le auto.
- Difficoltà: E = Escursionistico
- Dislivello: 500 mt
- Tempi di percorrenza: 5 ore
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Cartografia:
Tabacco 057
- Pranzo - Cena: Pranzo al sacco
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Trasporto:
Mezzi propri
- Abbigliamento: Adeguato alla stagione
- Atrezzatura: Anti pioggia/vento o kway, Bastoncini, Giacca in Pile/Felpa, Torcia Frontale, Scarponi
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Iscrizioni:
entro il mercoledì precedente