Gruppo del Lagorai, Bivacco Coldosè e Bivacco Paolo e Nicola

Il ritrovo è a Camposampiero, presso il parcheggio di Via Cordenons, partenza alle ore 6:00 (ritrovo 10′ prima). Comunicati gli ultimi dettagli dell’escursione e organizzate le automobili, ci mettiamo in viaggio verso la nostra destinazione, il parcheggio del Rifugio Refavaie in Val Vanoi.

Il viaggio prevede una sosta per la colazione.

Ci dirigiamo verso la statale SS 47 della Valsugana e la percorriamo fino a svoltare allo svincolo per Fiera di Primiero / San Martino di Castrozza / Passo Rolle. Poco dopo aver superato il Lago di Corlo, si prende lo svincolo per immettersi sulla SS 50 che seguiamo fino all’ingresso della Valle del Primiero. Alla rotonda posta all’inizio della valle seguiamo le indicazioni per la Valle del Vanoi raggiungendo prima Canal San Bovo per proseguire verso Caoria. Superato il paese continuiamo sulla SP 56 fino al suo termine davanti al Rifugio Refavaie.

Descrizione dell’itineraio

Parcheggiamo l’auto di fronte al Rifugio Refavaie (m 1116) alla fine dell’alta Val Vanoi e imbocchiamo il sentiero 335 che parte proprio di fianco al rifugio. La forestale è piuttosto lunga, ci vorrà più di un’ora prima di poterla abbandonare. In compenso si svolge lungo il Rivo di Coldosè e la pendenza è sempre morbida: quel che serve per preparare le gambe alla salita.

A circa 1460 m di quota siamo davanti ad un bivio: il sentiero 335 prosegue verso Malga Coltorondo, mentre noi a questo punto imbocchiamo il sentiero 339 sulla sinistra, direzione Malga Coldosè. Il segnavia n. 339 continua per la forestale fino ai pressi di Campigol de Solai (m 1650); una zona che presenta evidenti schianti provocati dalla tempesta Vaia. Abbandoniamo la forestale per addentrarci finalmente nel bosco ed entrare nella Val di Coldosè. Superato un nuovo bivio col sentiero 302 proveniente dal Passo Sàdole, arriviamo alla quota dei mughi, dove il sentiero diventa più stretto e sale in costa. Ci conduce poi per prati di alta quota, regalandoci scorci splendidi sulla Cima d’Asta e la Valle del Vanoi. Il bivacco Coldosè (m 2175) è ormai in vista (3h dalla partenza)

Il Bivacco Coldosè entra senza dubbio nella lista dei più bei bivacchi del Trentino. Costruito recentemente dal Gruppo Alpini di Caoria per dare un altro punto d’appoggio a chi attraversa il Lagorai, a ricordare anche i sacrifici di chi questi luoghi li visse durante la guerra.

Proseguiamo in salita lungo il versante sud ancora per pochi metri per arrivare a Forcella Coldosè (m 2182), scendendo poi per qualche metro lungo il sentiero 339-349 per toccare quasi le sponde del Lago delle Trote.

Riprendiamo qualche metro di quota fino a un bivio, dove seguiremo il sentiero 349 che ci porterà a toccare il Lago Brutto (che brutto non è) e la Forcella di Moregna (m 2397, 1h 30’ dal Bivacco Coldosè e 4h 30’ dalla partenza) che rappresenta il punto più alto dell’uscita. Scavalcata la forcella scendiamo per il versante orientale su prati ingombri di massi. Seguiamo la traccia del sentiero 349 che altro non è se non una mulattiera di guerra costruita dall’esercito Austroungarico, ben conservata in alcuni punti e parecchio deteriorati in altri. Facendo attenzione a un paio di punti dove il tracciato è coperto di massi di porfido, il sentiero ci porta in breve, senza particolari perdite di quota o faticose risalite, al Bivacco Paolo e Nicola (2180 m, 1h 15’ da Forcella di Moregna e 5h 45’ dalla partenza) presso la Forcella di Valmaggiore, dove sono ancora evidenti le tracce del primo conflitto mondiale. Anche questo bivacco è stato ristrutturato di recente, ed è molto bello, ben tenuto, accogliente.

Per scendere a valle da qui c’è il sentiero 335. Un percorso attraverso uno degli scenari più entusiasmanti dei Lagorai che, prima per i prati di Pian Bella Fior e poi per bosco andrà a ricongiungersi al bivio incrociato al mattino durante la salita, così chiudendo l’anello e ritornando al Rif. Refavaie (2h 45’ dal bivacco Paolo e Nicola e 8h 30’ in totale).

Ogni Partecipante deve:

• Prendere visione del programma per valutare le prevedibili difficoltà ed impegno, così da decidere sull’opportunità della sua iscrizione sulla base di una preparazione fisica, nonché sul possesso di un adeguato equipaggiamento.
• Seguire l’itinerario previsto e non allontanarsi dal gruppo, salvo autorizzazione del responsabile d’escursione.
• Osservare scrupolosamente le disposizioni impartite dall’accompagnatore e dai suoi eventuali collaboratori, ed adottare tutti gli accorgimenti atti a garantire la propria e altrui incolumità.

Di norma alle escursioni è vietato portare animali.
Sarà ad insindacabile giudizio degli accompagnatori responsabili ogni variazione di itinerario e/o programma in funzione delle condizioni atmosferiche, del percorso e della preparazione del gruppo.