Dolomiti di Brenta, via ferrata delle Bocchette Alte e delle Bocchette Centrali

Attenzione! Posti esauriti.

Il ritrovo è a Camposampiero, presso il parcheggio di Via Cordenons, partenza alle ore 5:30. Comunicati gli ultimi dettagli dell’escursione e organizzate le automobili, ci mettiamo in viaggio verso la nostra destinazione, il parcheggio della funivia del Passo di Campo Carlo Magno. Il viaggio prevede una sosta per la colazione. Ci dirigiamo verso la SS 47 della Valsugana e la percorriamo fino a Trento. Da qui prendiamo la SP 235 con la quale ci dirigeremo verso Mezzolombardo per poi proseguire verso Cles e Dimaro. Da qui seguiremo le indicazioni per Madonna di Campiglio per fermarci al Passo di Campo Carlo Magno nei pressi della funivia che utilizzeremo per raggiungere il rifugio Stoppani.

Descrizione dell’itinerario

1° giorno

Dal Rifugio Stoppani (m 2438) prendiamo il sentiero n. 316 che in leggera discesa e superato il bivio col sentiero n. 331, ci conduce per una zona di grandi massi. Col procedere la perdita di quota si fa più marcata fino a raggiungere i 2200 m. Dal punto più basso si rende necessaria una breve risalita per raggiungere i 2272 m di quota dove si trova il Rifugio F. F. Tucket – Q. Sella. 1h 30’ dalla partenza. Dal Rifugio prendiamo il sentiero prima con segnavia n. 303 e successivamente con segnavia n. 315. Il sentiero si sposta verso sinistra e risale per ghiaie e massi su quella che era la Vedretta di Valesinella Superiore fino a raggiungere Bocca del Tuckett (m. 2613 1h dal rifugio e 2h 30’ dalla partenza). Dalla Bocca del Tuckett proseguiamo verso la nostra destra superando alcuni salti attrezzati con cavi e scalette sino a raggiungere la spalla Nord della Cima Brenta. Da qui ci si sposta sul versante Est e si percorrere una bellissima cengia pianeggiante che taglia l’intera parete orientale. La cengia presenta alcuni punti stretti ed esposti cui bisogna prestare attenzione. Si attraversa un ripido canalone abbassandosi; in questo punto potrebbe essere presente neve. Riprendiamo a tagliare la parete sino a raggiungere la spalla Sud-Est di Cima Brenta da dove possiamo godere un panorama unico. Proseguiamo lungo la cresta, spesso esposta che scende all’intaglio molto stretto di Bocchetta Alta dei Massodi (m 2960). Da qui si sale la lunga Scala degli Amici (scala metallica spesso affollata) e raggiungiamo l’ampia terrazza ghiaiosa dello Spallone dei Massodi (m 3004). Anche qua vale la pena di concedersi una pausa per ammirare l’ambiente che ci circonda. Perdiamo ancora quota nel portarci sul versante opposto percorrendo alcuni brevi canali e superando delle scalette. Un tratto particolarmente verticale conduce a una cengia esposta. Qui è possibile abbandonare la ferrata delle Bocchette Alte percorrendo in discesa la verticale ed esposta Ferrata Olivia Detassis. Continuando per le Bocchette Alte perveniamo a una cengia stretta che ci consente, grazie a un esposto traverso, di guadagnare lo stretto intaglio della Bocchetta Bassa dei Massodi (m 2790). Da qui risaliamo fino a pervenire alla spalla Ovest della Cima di Molveno. Attraversarla e guadagnare un canale che scende e che conduce a una scala metallica. Continuare seguendo il cavo metallico e superando facili passaggi di roccia sino a guadagnare la vedretta degli Sfulmini sotto la Bocchetta Alta di Molveno. Da qui in breve di scende facilmente al pianoro roccioso che sorregge il rifugio Alimonta (m 2580). 5h dalla Bocca del Tucket e 7h 30’ in totale.

2° giorno

Dal Rifugio Alimonta (m 2580) ripercorriamo il sentiero n. 323 e, dopo aver ripreso il sentiero n. 305, si risale per la Vedretta degli Sfulmini e da qui alla ventosa Bocca di Armi da percorrere con i ramponi per attraversare un tratto ghiacciato, dove è posto l’inizio della Via Ferrata (45’ circa dal Rifugio). Dopo le prime scale in ferro si raggiunge la cengia attrezzata che porta sul versante Est delle Torre di Brenta. Esposta, ma qui solitamente riparata dal vento, inizia qui la vera “attraversata su cengia” delle Bocchette Centrali. Perveniamo in breve al punto chiave della via ferrata: l’emozionante cengia a forma di ferro di cavallo del sentiero Figari. Questo tratto è largo non più di 50 cm, è molto esposto ma ottimamente attrezzato, e ci porta sotto gli Sfulmini con l’impressionante vista sul Campanile Alto e lo splendido Campanile Basso. Da questo punto continuiamo in leggera discesa, sempre sul versante orientale, aggirando prima il Campanile Alto (punto di sosta con vista) per scendere a zig zag e con attenzione su rocce spesso bagnate ad un facile breve nevaio. Superato quest’ultimo si continua a scendere in un ambiente maestoso, per arrivare quasi a toccare il mitico Campanile Basso. Scavalcata la forcella con breve salita su terreno scivoloso si raggiunge una croce in ferro, prima di scendere verso destra sul versante Ovest del Cima Brenta Alta. Da qui gradini e scale scendono ad un’altra cengia che si segue rimanendo in quota. Godendo della splendida vista sulla Cima Tosa e sul Crozzon di Brenta, si percorrono le ultime scale in ferro ed il nevaio finale. (4h 45’ dall’inizio della via ferrata, 5h 30’ in totale). Scesi sul ghiacciaio posto sotto la Bocca di Brenta raggiungiamo in un ora, per il facile Sentiero dei Brentei (n. 318), il Rifugio Maria e Alberto ai Brentei (m 2182) e da qui, in un’altra ora e mezza, per il Sentiero Violi (n. 391) prima il Rif. Casinei (m 1825) e infine (sent. 31) il Rifugio Vallesinella (m 1513). In totale 8h.

Dal Rifugio Vallesinella noleggeremo delle biciclette elettriche per tornare al parcheggio di Campo Magno.

Si fa presente che l’uscita è limitata a 20 persone compresi gli accompatori. Per la quota raggiunta e la lunghezza dell’itinerario l’uscita è riservata a escursionisti in ottima forma fisica. Sono richiesti il set da via ferrata e i ramponi da alpinismo.

Ogni Partecipante deve:

• Prendere visione del programma per valutare le prevedibili difficoltà ed impegno, così da decidere sull’opportunità della sua iscrizione sulla base di una preparazione fisica, nonché sul possesso di un adeguato equipaggiamento.
• Seguire l’itinerario previsto e non allontanarsi dal gruppo, salvo autorizzazione del responsabile d’escursione.
• Osservare scrupolosamente le disposizioni impartite dall’accompagnatore e dai suoi eventuali collaboratori, ed adottare tutti gli accorgimenti atti a garantire la propria e altrui incolumità.

Di norma alle escursioni è vietato portare animali.
Sarà ad insindacabile giudizio degli accompagnatori responsabili ogni variazione di itinerario e/o programma in funzione delle condizioni atmosferiche, del percorso e della preparazione del gruppo.